Notifica degli atti processuali a mezzo PEC e violazione delle forme digitali

La Cassazione ha stabilito con la sentenza 16189/2023 che, in tema di notifica degli atti processuali a mezzo PEC, la violazione delle forme digitali, che impongono il deposito in PCT dell’atto notificato, delle ricevute di accettazione e consegna in formato “.eml” o “.msg” e l’inserimento dei dati identificativi delle suddette ricevute nel file “datiAtto.xml”, determina la nullità della notificazione e non la sua inesistenza.

Pertanto la violazione è sanabile, a condizione che sia dimostrato, anche con altri elementi di prova, che il destinatario ha ricevuto tempestivamente l’atto processuale.

Ne parla Stefano Didoni nell’articolo “Notifica degli atti processuali a mezzo PEC e conseguenze in caso di inosservanza delle forme previste per il deposito telematico degli atti e dei documenti” nella Rivista di Diritto Tributario, supplemento online.

 

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